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Autore Tideland - terry gilliam
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 01-11-2007 12:44  
I grandi spazi dell'America rurale, le sottoculture politico-sociologiche della provincia più sconosciuta, le pieghe del tessuto sociale nelle quali si annidano orrore e perversione. Di tutto questo (e di molto altro) parla Terry Gilliam, nel suo nuovo, disturbante lavoro. Un film che provoca, inganna, fin dalla rassicurante locandina. Ma il mondo capovolto del regista assume questa volta non il connotato del 'fantastico' che lo aveva sempre contraddistinto, ma quello di una macabra favola dell'orrore, mediata sì dagli occhi della bambina che ne è protagonista, ma pur sempre grottesca, disturbante per scelta narrativa ed estetica.
Lo sprofondare sempre più lento e sempre più profondo di Alice nella tana del bianconiglio, che viene raccontato all'inizio della storia su uno schermo buio, nero, come summa e chiave di lettura di tutta la pellicola, corrisponde all'approfondirsi del percorso di analisi del regista sulle pulsioni più radicate e nascoste del mondo in cui vive. E nel procedere si scontra e fa i conti con la cruda favola di Cullin, da cui è tratto il soggetto, e se ne appropria intelligentemente, scegliendo di puntare su un realismo sì edulcorato, ma il cui impatto visivo non è mai fine a se stesso, ma sempre pregno e funzionale nella descrizione di un quadro crudo, di uno spaccato cinico e secco su una storia che non cerca nessun compromesso con lo spettatore.
Anzi, le sequenze meno riuscite sono proprio quelle in cui Gilliam attinge un po' pedantemente al suo classico repertorio fantastico, nella descrizione un po' superflua dell'inconscio della piccola Jeliza-Rose (interpretata da una brava Jodelle Ferland), attraverso la rappresentazione approssimata di sogni che nulla aggiungono alla pregnanza dell'opera, ma che al contrario ne diluiscono la portata estetico-narrativa.
La piccola Jeliza-Rose si ritrova così, dopo la morte della madre, a fare i conti con un padre - il quasi caricaturale Jeff Bridges, nei panni per l'ennesima volta di un tossico stralunato - al quale deve costantemente accudire, che la porta nella decrepita casa della prateria della nonna defunta, nella quale troverà anch'egli la propria fine in un'ultima, silenziosa, overdose. Perso anche il padre, l'ultimo, unico legame con quel nucleo familiare che nonostante tutto fungeva da estremo, sgangherato baluardo contro la durezza e lo straniamento di una realtà matrigna, avida di perdono e compassione, e gravida di brutture e disillusioni, il viaggio della bambina diventa un colorato incubo, nel quale si imbatte in vicini degni della migliore storia dell'orrore, e durante il quale disseppellisce vecchie e morbose storie di pedofilia, arrivando a vivere, da innocente, un amore malato.
C'è molto di Psycho nel film di Gilliam, reso (se possibile) ancora più inquietante dallo straniamento di una situazione, già di per sé marcia, che viene vista con i puri e deformanti occhi di un bambino. Un requiem che assume i contorni di un moderno Non aprite quella porta, e che introduce l'elemento disturbato e disturbante di un'infanzia non sana, in qualche modo, nella sua semplicità, malata. Gilliam poi dirige il tutto con sapienza, scegliendo di inquadrare dall'alto al basso, con una macchina da presa quasi mai perpendicolare al terreno, rendendo così anche sul piano dell'estetica dell'immagine quel senso di irrealtà, di deformazione delle cose, che è proprio della piccola protagonista, che riesce a tenere perfettamente la scena da sola (la parte centrale del film è sostanzialmente un lungo monologo della giovanissima attrice), regalando alcune scelte stilistiche veramente notevoli (si pensi al passaggio temporale giorno/notte reso attraverso il passaggio "fisico" del pullman sotto il cavalcavia).
Peccato dunque per il regista non aver saputo cedere alla tentazione di rifarsi un po' manieristicamente, in alcuni passaggi, al proprio consolidato bagaglio immaginifico, che depotenzia in qualche misura l'intera portata della pellicola. Nonostante ciò, Tideland è uno dei film meno compiaciuti di Gilliam, che sceglie di non scendere a compromessi con se stesso e con le proprie piccole manie,offrendo una storia dal respiro ampio, che si presta coraggiosamente a diversi, scomodi, piani di lettura, che non permetteranno allo spettatore di uscire tranquillo dalla sala.


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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 01-11-2007 14:51  
mmmmmmmmmm... non è che condivida di molto quello che hai scritto, Petrus...

per prima cosa: i deliri fantasy di Gilliam sono la sua cifra stilistica. sottrarli sarebbe un peccato (e desiderarli defunti indicherebbe astio concreto per il cinema di Gilliam). inoltre il fulcro dell'opera è proprio la trasfigurazione della crudeltà e del cinismo reale in una proiezione non violenta quanto distorta. un fuggire dalla disperazione per costruirsi un mondo di fiaba.
questa tematica ricorda in parte il recente Un Ponte per Terabithia di Csupo, ma con Gilliam siamo proprio su altri livelli.

per seconda cosa: mi zitto.
il film l'ho visto comunque un'unica volta un bel pò di mesi fa e non è particolarmente fresco.
consiglierei a tutti di saltare a piedi uniti la visione doppiata secondo i viscidi dettami della distribuzione italiana e spararsi direttamente la visione originale.
le prove attoriali della ragazzina e del ragazzo handicappato farebbero impallidire anche i mostri di recitazione della vecchia scuola.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 01-11-2007 15:35  
quote:
In data 2007-11-01 14:51, 13Abyss scrive:

per prima cosa: i deliri fantasy di Gilliam sono la sua cifra stilistica. sottrarli sarebbe un peccato (e desiderarli defunti indicherebbe astio concreto per il cinema di Gilliam).



no, Gilliam in effetti non mi è stato mai molto simpatico
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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 04-11-2007 18:16  
Spero di riuscire a vederlo quanto prima...lo attendevo nelle sale da più di un anno e ora dubito venga trasmesso nella mia città
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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 05-11-2007 14:17  
Ma in teoria quando dovrebbe uscire? O è già uscito nelle sale?

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 06-11-2007 16:20  
è uscito venerdì scorso
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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 06-11-2007 17:32  
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In data 2007-11-06 16:20, Petrus scrive:
è uscito venerdì scorso


ma dove lo fanno a roma
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"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 06-11-2007 17:46  
quote:
In data 2007-11-06 17:32, bunch311 scrive:
quote:
In data 2007-11-06 16:20, Petrus scrive:
è uscito venerdì scorso


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Farnese e Fandango
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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 06-11-2007 20:13  
quote:
In data 2007-11-06 17:46, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-11-06 17:32, bunch311 scrive:
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In data 2007-11-06 16:20, Petrus scrive:
è uscito venerdì scorso


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benone,ottima distribuzione

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 13-11-2007 12:40  
E' vero che è molto horror e che come impressione può essere tipo "il labirinto del fauno"? ci sono molte brutture?
Io sto aspettando ancora purtroppo
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 20-08-2008 15:48  
Dopo aver a lungo coltivato il desiderio di vederlo, alla fine ieri ho messo in forno Tideland di Gilliam.
Colori saturi, immagini grandangolate e sghembe reiterate e tra loro molto simili (fotografia.., tutta roba già vista), oltre a questo c'è poc'altro da dire sullo stile. Almeno dopo una prima visione, e dubito che avrò voglia di rivederlo.
La storia mi ha lasciato in un purgatorio di incertezze e con il passare delle ore mi sento risucchiare nel limbo...
Questo film, che mi ha intristito nel senso brutto del termine, non è nè un paradiso nè un inferno. Granguignolesco, eccessivo, mortuario, macabro, desolante, insopportabile, contro le apparenze fallisce proprio sul piano della visionarietà che dovrebbe, come da intenzioni, rappresentare la sua migliore marcia. Realizzato mediante un'unica inquadratura (o quasi), scritto male, l'ingombrante citazionismo tradisce una carenza di idee; i raccordi tra l'immaginario favolistico "classico" e le scarse intuizioni originali, si realizzano a caso, in una sorta di zibaldone confuso e ridondante, senza nè capo nè coda. Il "coraggio" di affrontare tematiche scomode come la droga, la solitudine, la pedofilia, la necrofilia, la follia, l'infanzia spezzata, il mondo alla rovescia alla "alice", ecc, risulta essere una sterile provocazione, un ripescaggio forzato dei paradigmi dei generi filmici a cui Tiderland appartiene. Se proprio vogliamo catalogarlo...
Le bambole, i campi gialli, gli spazi panici, le case sinistre, le ricercatezza coloristiche e scenografiche, gli elementi orrorifici spesso di una ripugnanza imbarazzante, il confine tra la veglia e l'incubo, la favola nera come metafora della realtà, la crudeltà e la schizofrenia infantile, è tutto uno sciorinare un immaginario filmico abusato, già ampiamente cavalcato. Gilliam ci da dentro con mano davvero pesante, e questo Tideland è un Brazil riuscito male.

Provate a guardarvi, se vi riesce data la sua rarità, Riflessi sulla pelle di Philip Ridley, del 1990. Tiderland è tutto racchiuso in quel film. Ma anche nel delizioso, ed altrettanto raro Chi è l'altro (The Other), 1972, di Robert Mulligan.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 20-08-2008 16:43  
Mi scuso con il moderatore-trice che ha dovuto lavorare per accorpare, ma non avendo ottenuto risultati con la funzione "cerca" (se si digita la parola tideland non appare questo topic, ma solo discussioni in sondaggi e cineinfo) ero convinto che mancasse un topic specifico in tuttocinema.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 20-08-2008 16:48  
quote:
In data 2007-11-13 12:40, Janet13 scrive:
E' vero che è molto horror e che come impressione può essere tipo "il labirinto del fauno"? ci sono molte brutture?




Niente a che vedere con il labirinto del fauno, il resto però c'è tutto.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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LauraX

Reg.: 03 Mar 2004
Messaggi: 1694
Da: Este (PD)
Inviato: 21-08-2008 00:02  
Non sono una critica, e non sono in grado di fare discorsi pieni di termini cinematografici come voi..
Io l'ho visto, e non lo reputo nè bello nè brutto.. è un film strano.. ma se mi chiedete: Lo riguarderesti?? Vi risponderei di No.

A parte questo, sono rimasta affascinata dalla recitazione della piccola protagonista. Spero ke abbia un futuro come attrice perchè è davvero fantastica.
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"Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" Oscar Wilde

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 21-08-2008 00:15  
quote:
In data 2008-08-20 16:48, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-11-13 12:40, Janet13 scrive:
E' vero che è molto horror e che come impressione può essere tipo "il labirinto del fauno"? ci sono molte brutture?




Niente a che vedere con il labirinto del fauno, il resto però c'è tutto.




Il film è splendido, a mio avviso, dovrò semplicemente rivederlo in inglese come consiglia Abyss.
Comunque il riferimento al Labirinto del Fauno era stato fatto dallo stesso Deltoro (come petrus insegna nell'altro topic in CineINFO se non sbaglio, non ho tempo per ricercarlo ora) che aveva detto a Gilliam che i due lavori erano molto simili... La risposta di Gilliam è (a mio avviso) scontata: la critica però aveva esaltato il Laberinto ma avrebbe stroncato Tideland.
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"Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
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